SAGA operaia. Capitolo IV

Diario di Alessandro Borri, Fabio Marchioni, 4 dicembre 2021

Fotografia di Federica Bettocchi

Sabato 4 dicembre scorso, in occasione della serata di apertura del festival del Cinema di Porretta Terme, una delegazione di lavoratrici e lavoratori della Saga Coffee di Gaggio Montano, dal palco del cinema Kursaal, ha ribadito con tenacia le ragioni della propria lotta a difesa del posto di lavoro.

La vertenza contrappone le necessità della libera impresa al diritto ad un lavoro dignitoso per più di 220 persone che, da settimane, si alternano al presidio permanente allestito di fronte all’azienda, in attesa di una luce in fondo al tunnel.

Pochi, intensi minuti per raccontare l’ennesima storia di sofferenza e dolore in un territorio montano che rischia, nel giro di pochi anni, il deserto economico e sociale. Una narrazione semplice, schietta, efficace nel ricordare al cinema l’urgenza del coraggio, la necessità di superare le prevalenti dimensioni dell’intrattenimento e dello svago per riprendere il filo interrotto del racconto del lavoro.

Le potenti parole pronunciate dalla delegazione descrivendo il presente evocavano il passato, a ribadire il valore di indimenticabili attori e registi capaci di mescolare continuamente arte e militanza, animati dalla convinzione che il talento dovesse essere utile a cambiare la realtà.

Come non associare l’intervento della delegazione Saga a ciò che avvenne, proprio nello stesso cinema, molti anni fa, in occasione della proiezione de La classe Operaia va in paradiso?

Nel lontano dicembre del 1971, Elio Petri e Gian Maria Volontè, recenti vincitori del premio Oscar, incuranti delle dure contestazioni del pubblico presente in sala, fuggirono letteralmente per partecipare ad un dibattito organizzato dal consiglio di fabbrica della DEMM, evidentemente ritenuto più utile e interessante al progresso delle condizioni del lavoro.

Sabato scorso, proprio come allora, la realtà è stata capace di squarciare lo schermo bianco del cinema per raggiungere il cuore e la mente delle persone sedute in sala.

In un mondo in cui ogni giorno purtroppo constatiamo come la classe operaia ancora non riesca proprio ad andare in paradiso, la potenza esplosiva dell’incontro tra arte e vita continua, malgrado tutto, a rappresentare una solida ragione di fiducia nel futuro.

GLI ALTRI CAPITOLI DELLA SAGA:

Capitolo I

Capitolo II

Capitolo III

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